top of page

Archivio News

42 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Riforma del TUF, ma Tobin Tax e Pex mettono a rischio l’attrattività del mercato dei capitali

    Nel pieno del percorso di riforma del Testo Unico della Finanza, con cui Governo e Parlamento dichiarano di voler rafforzare l’attrattività del mercato dei capitali italiano, gli emendamenti alla manovra finiscono per produrre effetti che vanno nella direzione opposta. Da un lato viene rivista la disciplina sulla tassazione dei dividendi e sulle plusvalenze, dall’altro si introduce un raddoppio della Tobin Tax. Due interventi che stanno generando forte preoccupazione negli ambienti finanziari perché rischiano di penalizzare ulteriormente un mercato già fragile. Sul fronte della tassazione dei dividendi incassati dalle società partecipanti, la stretta inizialmente ipotizzata viene in parte attenuata. La riformulazione restringe l’accesso al regime di esclusione dalla doppia imposizione, prevedendo che possano beneficiarne soltanto le partecipazioni detenute direttamente o indirettamente, tramite società controllate, superiori al 5% oppure di valore superiore a 500 mila euro. La novità rilevante rispetto alla versione originaria è che queste soglie vengono estese anche al trattamento delle plusvalenze e non soltanto ai dividendi. Inoltre, viene chiarito che le nuove regole sul capital gain si applicheranno esclusivamente alle partecipazioni acquisite a partire dal 1° gennaio 2026, lasciando quindi inalterato il trattamento delle partecipazioni già presenti nei portafogli delle holding. Secondo Simone Strocchi, fondatore e presidente di Electa Ventures e IPO Club , un intervento sulla Participation Exemption era ormai atteso e l’introduzione della soglia del 5% o dei 500 mila euro rappresenta un elemento di mitigazione, così come la salvaguardia delle partecipazioni già detenute, che evita vendite forzate nel breve periodo. Tuttavia, nel complesso, la misura non favorisce lo sviluppo del mercato dei capitali. In una fase in cui sarebbe invece necessario incentivare le holding familiari, molto diffuse in Italia e dotate di ingenti risorse, a investire stabilmente in Borsa, si rischia di allontanare capitali proprio dalle società più piccole. Queste ultime, caratterizzate da una liquidità ridotta, restano spesso fuori dal radar dei grandi fondi di investimento e avrebbero bisogno di azionisti di lungo periodo. Per questo, secondo Strocchi, sarebbe stato opportuno prevedere una piena salvaguardia della PEX e dell’esenzione dalla doppia tassazione dei dividendi almeno per le partecipazioni in società quotate con capitalizzazione inferiore al miliardo di euro. Il timore è che l’effetto della norma colpisca soprattutto le holding di dimensioni minori, inducendole a indirizzare i propri investimenti verso altri asset. Ciò finirebbe per indebolire ulteriormente il segmento delle piccole società quotate, trasformandolo sempre più in un terreno di opportunità per operazioni di take-over a prezzi contenuti, spesso da parte di capitali esteri, con il rischio di perdita di controllo nazionale su realtà industriali strategiche. Ancora più critico appare l’intervento sulla Tobin Tax. La riformulazione di uno degli emendamenti alla manovra prevede il raddoppio dell’imposta sulle transazioni finanziarie: l’aliquota passa dallo 0,1% allo 0,2% per le operazioni effettuate su mercati regolamentati e dallo 0,2% allo 0,4% per quelle effettuate fuori mercato. Anche l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza viene innalzata dallo 0,02% allo 0,04%. L’aumento è stato deciso per compensare la riduzione del gettito derivante dalla minore platea di società soggette all’inasprimento della tassazione sui dividendi per le partecipazioni inferiori al 5%. Secondo Alberto Franceschini Weiss, presidente di Ambromobiliare, il raddoppio della Tobin Tax rappresenta una scelta fortemente penalizzante per il Paese in una fase in cui vi è un forte bisogno di capitali per sostenere imprese e infrastrutture. Borsa Italiana è a tutti gli effetti un’infrastruttura strategica nazionale e aumentare i costi di accesso significa favorire lo spostamento delle aziende verso altri listini, con benefici per borse e intermediari esteri. A suo avviso, l’abolizione dell’imposta produrrebbe nel medio-lungo periodo un gettito superiore, oltre a rafforzare il sistema di raccolta dei capitali a servizio del tessuto industriale italiano. Un’analisi condotta da Ambromobiliare stima che l’introduzione della Tobin Tax abbia comportato, nel solo 2024, una perdita netta di gettito fiscale per lo Stato pari a circa 500 milioni di euro, anziché l’incremento inizialmente previsto. La causa principale sarebbe la contrazione dei volumi di scambio azionario, che ha ridotto i ricavi dell’industria del risparmio gestito e del suo indotto, con un impatto negativo sul gettito IRPEF e IRES. Fin dalla sua introduzione, infatti, il gettito effettivo dell’imposta è rimasto ben al di sotto delle stime originarie: a fronte di una previsione iniziale di circa un miliardo di euro annui, poi ridotta a 800 milioni, nel 2024 il gettito si è attestato intorno ai 546 milioni. Lo studio evidenzia una forte correlazione tra l’introduzione della Tobin Tax e la riduzione degli scambi azionari a Piazza Affari. Prima dell’imposta, i volumi superavano i mille miliardi di euro l’anno; successivamente, nonostante una forte crescita della capitalizzazione complessiva della Borsa di Milano, passata da 365 miliardi nel 2022 a oltre 810 miliardi nel 2024, i volumi hanno registrato un calo del 34% nel periodo 2012-2024. Una dinamica che non si osserva su altri listini esteri e che suggerisce uno spostamento degli investitori verso mercati stranieri o strumenti esenti, come gli ETF. Nello scenario controfattuale elaborato da Ambromobiliare, in assenza della Tobin Tax i volumi di scambio sarebbero cresciuti in linea con l’aumento della capitalizzazione di borsa e del patrimonio gestito. La mancata crescita avrebbe invece generato minori commissioni per l’industria dell’intermediazione finanziaria, minori ricavi per l’indotto e un consistente calo delle imposte dirette. Solo nel 2024, secondo le stime, le mancate commissioni di intermediazione ammonterebbero a oltre 1,58 miliardi di euro, mentre la perdita di gettito IRPEF e IRES sarebbe pari a circa 1,047 miliardi. Al netto dei 546 milioni effettivamente incassati con la Tobin Tax, la perdita fiscale complessiva si attesterebbe intorno ai 501 milioni. Oltre all’impatto sui conti pubblici, lo studio segnala anche un impoverimento strutturale del settore finanziario italiano, dovuto alla perdita di competenze e professionalità che seguono lo spostamento degli scambi e del business verso altri Paesi. Franceschini Weiss sottolinea come il numero di intermediari sia in costante diminuzione, con SIM che chiudono e SGR che vengono accorpate, e attribuisce questa dinamica alla scarsa attrattività di Piazza Affari, caratterizzata da volumi sempre più ridotti. In questo contesto, non sorprenderebbe la scelta di altre società di seguire l’esempio di Brembo, mantenendo la sede fiscale in Italia ma trasferendo la sede legale in Paesi come Olanda o Lussemburgo per sottrarsi all’applicazione della Tobin Tax.

  • Equixly chiude un round di investimento da 10 milioni di euro: Pavia e Ansaldo e BonelliErede gli advisor legali dell’operazione

    Verona, 12 dicembre 2025  – Equixly , startup deeptech italiana specializzata in cybersecurity  e in particolare nell’automazione del testing di sicurezza delle API tramite agenti di intelligenza artificiale, ha annunciato il closing di un round di investimento da 10 milioni di euro  guidato dal fondo 33N Ventures , venture capital europeo focalizzato su software per cybersecurity e infrastrutture digitali. Il capitale raccolto sosterrà i piani di crescita della società, tra cui l’espansione internazionale, l’ulteriore sviluppo della tecnologia proprietaria e il rafforzamento del team di ingegneria. Advisor legali dell’operazione Pavia e Ansaldo  ha assistito Equixly  nell’operazione con un team guidato dal partner Carlo Emanuele Rossi , affiancato dal senior associate Pietro Miazzi  e dall’associate Arianna Cortese . Gli aspetti relativi al golden power  inerenti all’investimento sono stati curati da un team composto dalla counsel Maria Rosaria Raspanti  e dal junior associate Pierpaolo Morgera Rapolla , coordinati dal partner Filippo Fioretti . 33N Ventures , lead investor del round, è stato assistito dallo studio BonelliErede , con il team venture capital guidato dalla partner Giulia Bianchi Frangipane  e composto dal managing associate Enrico Goitre  e dagli associate Gaia Mussi  e Alessandro Cicala . Gli aspetti notarili dell’operazione sono stati seguiti dal notaio Giovannella Condò  e dall’avvocato Giuliana Tonini  di Milano Notai .

  • Euronext Growth Milan REGOLAMENTO EMITTENTI

    L’Euronext Growth Milan è dedicato in via primaria agli strumenti finanziari azionari, non complessi. Il Regolamento Emittenti (il Regolamento) definisce le regole e le responsabilità per gli emittenti Euronext Growth Milan. I termini definiti sono evidenziati in grassetto e le relative definizioni sono raccolte nel Glossario. Borsa Italiana pubblica Disposizioni di attuazione su argomenti specifici che possono riguardare alcune categorie di emittenti Euronext Growth Milan. Tali Disposizioni di attuazione sono da considerarsi parte integrante del Regolamento. Gli emittenti Euronext Growth Milan devono osservare tutte le disposizioni legislative e regolamentari applicabili agli emittenti strumenti finanziari ammessi alle negoziazioni su un sistema multilaterale di negoziazione stabilite sia a livello nazionale che comunitario (ad esempio la normativa in materia di abusi di mercato prevista dal Regolamento (UE) 596/2014). Ove l’emittente Euronext Growth Milan abbia dubbi sull’interpretazione del Regolamento deve consultare il suo Euronext Growth Advisor. Le regole relative ai criteri di ammissione, alle responsabilità ed alla disciplina dei Euronext Growth Advisor sono individuate in un separato regolamento, il Regolamento Euronext Growth Advisors. Le procedure relative all’accertamento delle violazioni e all’impugnazione delle stesse sono contenute nel Manuale delle Procedure di Accertamento delle Violazioni e Impugnazioni. Le modalità di negoziazione degli strumenti finanziari Euronext Growth Milan sono contenute nel “Manuale delle negoziazioni Euronext Growth Milan”. Le regole per la partecipazione degli operatori all’Euronext Growth Milan sono contenute nel “Regolamento degli operatori”. Euronext Growth Milan è un sistema multilaterale di negoziazione dedicato primariamente alle piccole e medie imprese e alle società ad alto potenziale di crescita. Tenuto conto dei rischi associati all'investimento, l'accesso è raccomandato a soggetti con elevate conoscenze finanziarie ed esperienza. QUI IL LINK CON IL REGOLAMENTO COMPLETO: https://www.borsaitaliana.it/borsaitaliana/regolamenti/euronext-growth-milan/02-regolamentoemittenti-19052025-conev.pdf

  • Raccolta di oltre 2 milioni di euro con l’aumento di capitale per Smart Capital

    S mart Capital, holding di partecipazioni industriali di tipo permanent capital attiva negli investimenti di private equity e di private investments in public equity, ha comunicato i risultati dell’offerta in opzione delle nuove azioni ordinarie derivanti dall’aumento di capitale deliberato dal Cda l’11 novembre 2025. Nel periodo compreso tra il 24 novembre e la data odierna (12 dicembre) sono stati esercitati 7.559.247 diritti di opzione, che hanno portato alla sottoscrizione di 1.233.705 nuove azioni, pari a circa il 25,65% del totale offerto, per un controvalore complessivo di 2.035.613,25 euro. Restano non esercitati 21.908.370 diritti di opzione, che consentono la sottoscrizione di un massimo di 3.575.550 nuove azioni, equivalenti a circa il 74,35% dell’offerta complessiva, per un controvalore di 5.899.657,50 euro. Tali diritti saranno messi in vendita sul mercato Euronext Growth Milan, tramite Banca Akros , nelle sedute del 16 e 17 dicembre 2025, salvo eventuale chiusura anticipata in caso di collocamento integrale già nella prima giornata. Nella seduta del 16 dicembre sarà offerta la totalità dei diritti inoptati, mentre il 17 dicembre verranno proposti quelli eventualmente rimasti invenduti. I diritti non esercitati danno accesso alla sottoscrizione delle nuove azioni al prezzo di 1,65 euro ciascuna, con un rapporto di 55 nuove azioni per ogni 337 diritti acquistati. L’esercizio dei diritti ottenuti nell’ambito dell’offerta in Borsa e la conseguente sottoscrizione delle azioni dovranno avvenire tramite intermediari autorizzati aderenti a Monte Titoli entro il 17 dicembre 2025, qualora la vendita si concluda integralmente nella seduta del 16 dicembre, oppure entro il 18 dicembre 2025 se l’offerta si estenderà fino al 17 dicembre. Le nuove azioni sottoscritte saranno accreditate sui conti degli intermediari al termine della giornata contabile dell’ultimo giorno utile per l’esercizio dei diritti, con disponibilità immediata. Al termine dell’offerta in Borsa, il Cda si riserva la facoltà di collocare a terzi eventuali azioni residue entro il 30 aprile 2026. Nel corso del mese, Smart Capital ha inoltre ceduto il 100% del capitale di Midsea, società interamente controllata da Midolini Group, anch’esso partecipato dalla holding. L’acquirente è il fondo Equiter Infrastructure II, gestito da Equiter sgr, realtà specializzata in investimenti infrastrutturali nel segmento mid-market con focus principale sul mercato italiano.

  • Banca Generali: il general counsel Carmelo Reale guida nelle operazioni straordinarie

    Il 2025 è stato un anno particolarmente intenso per Banca Generali, scandito da due operazioni straordinarie che l’hanno posta al centro dell’attenzione dei mercati finanziari. Dopo aver completato l’ Opa su Intermonte , la private bank del Leone si è trovata, tra aprile e agosto, al centro dell’ Ops lanciata da Mediobanca : un’operazione complessa che si è poi arenata con la bocciatura da parte dell’assemblea estiva di Piazzetta Cuccia. Nonostante ciò, la società guidata da Gian Maria Mossa ha affrontato entrambe le situazioni con rigore e massima trasparenza, ottenendo la fiducia degli investitori: a fine anno, il titolo è infatti tornato sui massimi raggiunti in primavera. In momenti delicati come questi, c’è una figura che spesso rimane fuori dai riflettori, ma che svolge un ruolo decisivo nel tenere insieme i fili del dialogo tra tutti gli interlocutori: il general counsel. Una professione che, soprattutto nel settore bancario e finanziario, ha vissuto una profonda evoluzione, allontanandosi dall’immagine tradizionale del semplice “custode delle regole” per assumere un ruolo strategico e trasversale. In Banca Generali questa responsabilità è affidata a Carmelo Reale, che dal 2020 ricopre contemporaneamente le cariche di general counsel, segretario del consiglio di amministrazione e capo del Group Sustainability. Reale, siciliano, laureato in Giurisprudenza alla Luiss Guido Carli nel 1999, ha costruito una carriera ricca di esperienze internazionali tra grandi studi e gruppi assicurativi, lavorando a Milano, Londra, Parigi e negli Stati Uniti, prima di entrare nel Gruppo Generali nel 2013 come head of group strategic legal affairs e poi come group general counsel di Europ Assistance. Il suo percorso professionale evidenzia una trasformazione profonda della figura del GC, che lui stesso descrive come un ruolo ormai ben diverso rispetto al passato: non più una funzione statica, chiamata a tradurre in forma contrattuale le esigenze del business, ma un attore centrale nella vita dell’istituto, un facilitatore del dialogo capace di far convergere le diverse progettualità. Nel settore bancario, sempre più regolamentato, il general counsel è garante di un rapporto chiaro e costruttivo con i regulator e di un livello di credibilità che si riflette direttamente sugli organi sociali e sul mercato. La trasparenza non è solo un obbligo, spiega Reale, ma un’opportunità strategica. È proprio la conoscenza profonda dell’operatività che permette al GC di individuare per tempo margini di innovazione e semplificazione, accelerando i processi e facilitando un go-to-market più immediato. Queste competenze si sono rivelate cruciali in diverse circostanze. L’Opa su Intermonte, conclusa a gennaio 2025, ne è stata un esempio emblematico: un’operazione complessa che si inseriva in un risiko bancario italiano particolarmente vivace. Ma lo stesso vale per il lancio del progetto di International Advisory e per lo sviluppo dell’iniziativa di Insurebanking in collaborazione con Alleanza. Situazioni differenti, accomunate però dalla necessità di una regia legale capace di semplificare strutture articolate, attingere a esperienze internazionali e mantenere un dialogo costante con i regolatori, vero elemento determinante nel successo delle operazioni. In un contesto in cui le operazioni di m&a bancario catalizzano l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, la qualità della comunicazione istituzionale diventa un fattore critico. Reale evidenzia come il GC si trovi spesso a ricoprire non solo il ruolo del “portiere” che difende la società, ma anche quello dell’“arbitro” che ne scandisce i tempi, definisce il perimetro delle azioni e contribuisce a costruire il gioco. Nelle operazioni straordinarie dell’ultimo anno, Banca Generali ha fatto leva su una comunicazione chiara e articolata con il mercato, con la clientela e con i regulator. I clienti e i banker, come confermato dai flussi commerciali, hanno dimostrato un livello di fidelizzazione molto elevato, mentre i regolatori hanno coinvolto più volte la banca in tavoli di confronto tecnici su temi di settore. Il lavoro del general counsel, tuttavia, non si limita al perimetro aziendale. Il supporto legale garantito alla rete dei consulenti finanziari — il cuore operativo della banca — è pensato per rafforzare ogni giorno la relazione con i clienti, fornendo strumenti che agevolino un dialogo trasparente e responsabile. La fiducia, ricorda Reale, è un capitale intangibile, ma decisivo: è ciò che rende Banca Generali un’istituzione riconosciuta per solidità e affidabilità. A questo si aggiunge l’impegno nella governance: un GC moderno contribuisce alla definizione di processi decisionali più agili, rivedendo e adattando strutture e procedure per mantenere l’istituto reattivo rispetto a un contesto finanziario in costante evoluzione. Accanto alla dimensione professionale, Reale porta con sé un forte radicamento ai valori personali. Non ha mai dimenticato la sua Sicilia e negli anni ha sostenuto diversi progetti sociali a favore di rifugiati e migranti. Una sensibilità che alimenta la sua visione integrata di performance e valori, e che si riflette anche nelle iniziative di sostenibilità portate avanti da Banca Generali. Trovare l’equilibrio tra regole e strategia, tra compliance e innovazione, è la vera essenza del suo ruolo. «Serve competenza tecnica, visione internazionale e, soprattutto, capacità di ascoltare e orchestrare», sottolinea. Nel nuovo paradigma della governance contemporanea, il general counsel non è più una figura nascosta dietro le quinte: è il regista silenzioso che tiene insieme la trama, dando armonia e direzione alle scelte dell’istituto.

  • WELTIX insieme a UniCredit e BlockInvest nella prima emissione di minibond tokenizzato su infrastruttura blockchain

    Milano, 11 dicembre 2025 – Weltix, piattaforma fintech regolamentata per la digitalizzazione dei private asset annuncia l’emissione del primo minibond italiano tokenizzato su blockchain pubblica, milestone importante per la digitalizzazione dei capital market. L’operazione – strutturata e guidata da UniCredit , primo arranger italiano nel mercato dei minibond con oltre 250 emissioni all’attivo – ha riguardato un minibond da 5 milioni di euro  emesso da E4 Computer Engineering , società leader in Europa nelle soluzioni di calcolo ad alte prestazioni e tecnologie AI. Il titolo è stato sottoscritto in quote paritarie da UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti , con garanzia SACE al 50% . Weltix , in qualità di Responsabile del Registro autorizzato Consob ai sensi del Decreto Fintech , ha garantito la conformità normativa dell’operazione, la registrazione su blockchain degli strumenti finanziari digitali e la notarizzazione di tutte le operazioni e della documentazione. L’emissione nativamente tokenizzata dello strumento finanziario è stata effettuata sul registro digitale gestito da Weltix su blockchain Polygon PoS, grazie all’infrastruttura tecnologica fornita da BlockInvest , società specializzata nello sviluppo di tecnologie blockchain al servizio degli operatori finanziari. UniCredit  ha coordinato l’intero processo di strutturazione e sottoscrizione dell’emissione, introducendo per prima nel mercato italiano una soluzione di debito PMI completamente digitale. Grazie al setup implementato per questa operazione sarà possibile: ●      Creare strumenti finanziari nativi digitali (token), con pieno valore legale; ●      digitalizzare end-to-end l’emissione e la gestione del minibond e altri strumenti di debito; ●      ridurre tempi operativi, costi amministrativi e complessità post-emissione; ●      garantire tracciabilità, trasparenza e immutabilità  delle transazioni; ●      abilitare trasferimenti più rapidi, sicuri e verificabili; ●      creare le fondamenta per un mercato secondario più efficiente. Antonio Chiarello, Founder & CEO di Weltix , ha commentato: “ Annunciamo oggi un’operazione storica per il mercato italiano: grazie anche alla collaborazione con UniCredit e BlockInvest, dimostriamo che la tokenizzazione non è un esercizio teorico, ma uno strumento concreto per rendere più efficiente l’accesso al capitale da parte delle PMI. Siamo orgogliosi che il primo minibond tokenizzato su blockchain pubblica in Italia sia stato registrato sull’infrastruttura autorizzata e gestita da Weltix: un passo decisivo verso private market più moderni, sicuri e competitivi. La cooperazione tra UniCredit, Weltix e BlockInvest dimostra come l’industria finanziaria si stia muovendo anche in Italia verso modelli più aperti, trasparenti e tecnologicamente avanzati. ” Smart Contract Minibond Tokenizzato: https://www.oklink.com/polygon/token/0x00e0c3d20d7f691126f33a555eefc809b27ed219?tab=holders   Weltix Weltix è la prima infrastruttura integrata per la gestione digitale dei private asset in Italia grazie alle tre autorizzazioni, Consob, Banca d’Italia e MIMIT. La sua piattaforma regolamentata offre servizi di collocamento, servizi fiduciari nativamente digitali  e Registro DLT autorizzato Consob , permettendo a banche, intermediari ed investitori di gestire strumenti finanziari non quotati in modo digitale, conforme e scalabile lungo tre linee di business: 1. Emissione digitale e Registro DLT 2. Collocamento regolamentato (Reg. UE 2020/1503) 3. Custodia fiduciaria e fiscalità integrata Con un approccio plug & play, Weltix abilita banche, intermediari, fondi ed emittenti ad adottare in modo immediato la tecnologia per la gestione dei private asset.

  • Great Place to Work: la classifica delle migliori 10 aziende in cui lavorare nel Sud Italia

    Nel Mezzogiorno operano realtà capaci di competere con le migliori aziende italiane. A certificarlo è l’edizione 2025 del ranking Best Workplaces in South Italy , elaborato da Great Place to Work Italia sulla base delle opinioni di oltre 7.000 collaboratori distribuiti in sette regioni del Sud – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. Il risultato è l’immagine di un’area dinamica, in cui l’eccellenza organizzativa rappresenta un modello concreto e non un’eccezione. Fiducia, partecipazione e leadership digitale: il tratto distintivo del Sud Le imprese premiate si caratterizzano per un altissimo livello di fiducia interna: l’ 89%  dei collaboratori valuta positivamente la propria organizzazione, un dato che supera di 44 punti percentuali  la media rilevata dallo European Workforce Study per il Sud Italia. Ancora più evidente il divario nella soddisfazione complessiva , che nei best workplaces raggiunge il 92% , contro il 44% della media. Il tasso di risposta ai questionari, pari al 95% , conferma un coinvolgimento straordinario. Dal punto di vista geografico, tra le dieci aziende in classifica la Puglia guida con il 40% delle sedi centrali , seguita da Abruzzo (30%), quindi Molise, Calabria e Sicilia (10% ciascuna). A livello settoriale prevale l’ IT , che rappresenta il 60% delle organizzazioni eccellenti, davanti a ospitalità (20%) e ai servizi sanitari, finanziari e assicurativi (10%). Crescita economica e fuga dei talenti: il ruolo cruciale del people management Il ranking si inserisce in un quadro macroeconomico positivo. Il Rapporto Svimez 2025  registra infatti una crescita del Sud superiore al resto del Paese: tra il 2021 e il 2024 gli occupati sono aumentati dell’ 8%  e il Pil dell’ 8,5% , un ritmo quasi tre punti più alto rispetto al Centro-Nord. Secondo Great Place to Work, a mettere a rischio questo slancio è però la competizione più insidiosa per il Mezzogiorno: la fuga dei talenti . Per questo le quattro dimensioni analizzate – imparzialità, accoglienza, integrità e coinvolgimento  – assumono un valore strategico. Le aziende premiate mostrano performance nettamente superiori alla media territoriale, delineando ambienti più equi, inclusivi e partecipativi. “ Meritocrazia ed equità retributiva non sono principi astratti , ma leve strategiche che generano fiducia, impegno e risultati misurabili”, afferma Beniamino Bedusa , presidente e partner di Great Place to Work Italia. “Nel Mezzogiorno, dove la scarsa vivacità del mercato del lavoro è spesso usata come alibi per rinviare investimenti sul benessere delle persone, queste imprese dimostrano il contrario: qui la qualità dell’esperienza dei collaboratori è un vero fattore competitivo”. IT e ospitalità come motori della rinascita meridionale In testa alla classifica 2025 si posiziona Halley SUD , specializzata in soluzioni informatiche per la Pubblica Amministrazione, con sedi a Catania, Sommatino, Reggio Calabria e tre rivenditori strategici in Sicilia. Al secondo posto GalileoLife , rete di farmacisti indipendenti con sede centrale a Maglie (Lecce). Terza Apuliasoft , azienda IT di Bari focalizzata su soluzioni software su misura e advisory tecnologica. Completano la top 10: Novidis  (IT, Abruzzo) ACSoftware  (IT, Calabria) Studioware  (IT, Abruzzo) Prestiter.it  (servizi finanziari, Molise) Algomera  (IT, Puglia) Egnazia Ospitalità Italiana  (ospitalità, Puglia) Bluserena  (ospitalità, Abruzzo) In un Sud che cresce più del resto del Paese ma continua a perdere risorse qualificate, i Best Workplaces in South Italy 2025  dimostrano che attrarre e trattenere talenti è possibile. La nuova competitività del Mezzogiorno passa da qui: dalla qualità del lavoro, dal clima di fiducia e dalla capacità delle imprese di trasformarsi in luoghi dove scegliere di costruire il proprio futuro professionale.

  • Pirola Pennuto Zei & Associati, Studio Legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher LLP nell'acquisizione di ARA da parte di Groupama Assicurazioni

    Milano, 5 dicembre 2025  – Groupama Assicurazioni S.p.A., primaria compagnia assicurativa operante nel mercato italiano, ha acquisito il 90% della Assicurazioni Rischi Agricoli VMG 1857 S.p.A., compagnia assicurativa leader nel settore delle coperture dei rischi agricoli derivanti dalle avversità atmosferiche in amministrazione straordinaria. L’acquisizione permette a Groupama Assicurazioni di divenire unico socio della stessa, essendo essa già proprietaria del 10% del suo capitale sociale.   Pirola Pennuto Zei & Associati  ha assistito Groupama Assicurazioni con un team multidisciplinare guidato dal partner Gabriele Arcuri, coadiuvato, per gli aspetti legali, contrattuali, regolatori, antitrust e inerenti alla disciplina Golden Power, dal senior associate Annachiara Landolfi che ha supportato la Direzione General Counsel di Groupama Assicurazioni guidata dall’Avv. Luciana Baratta e, per gli aspetti fiscali e industriali, dal partner Fabio Carusi coadiuvato dal senior associate Simone Pennicchi.   Pirola Pennuto Zei & Associati ha inoltre svolto le attività di due diligence legale, fiscale e industriale con un team guidato, per i profili legali e giuslavoristici, dalla senior associate Annachiara Landolfi e composto dal counsel Antonio Modola, dai senior associate Mariano Davoli e Stefano Sestili, dall’associate Giorgia Bevilacqua e, per i profili fiscali e industriali, dal partner Federico Carducci, coadiuvato dal senior associate Lorenzo Faustini e da Paolo Polloni, executive director di Fidiger Spa.    Assicurazioni Rischi Agricoli VMG 1857 S.p.A. in amministrazione straordinaria e il socio della stessa rappresentati dal Commissario Straordinario nominato da IVASS Dott. Massimo Michaud sono stati assistiti dall’Avv. Antonio Scognamillo e dallo  Studio Legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher LLP  con un team guidato dall’Avv. Maurizio Delfino con gli avvocati Luca Taverna (Counsel) e Valeria Greco (Associate).   I profili notarili dell’operazione sono stati seguiti dallo studio del Notaio Marianna Garofalo Varcaccio.

  • Banca Profilo nomina Emiliano Verniero Group General Counsel

    Banca Profilo,  nell’ambito della strategia volta a rafforzare ulteriormente il proprio top management,  ha annunciato nei giorni scorsi la nomina dell’Avv. Emiliano Verniero come nuovo Group General Counsel (Responsabile Legale e Societario) .   Formatosi a Napoli, dove ha iniziato la carriera occupandosi di contenzioso civile e amministrativo, ha proseguito il proprio percorso professionale tra Roma, Milano e Londra, dapprima come avvocato in studi nazionali e internazionali, quali Clifford Chance, BonelliErede e CRCCD, per poi passare alla consulenza  in house  con ruoli di crescente responsabilità in GE Capital (dove è stato anche amministratore delegato di GE Capital Funding Services S.r.l.) e in Unicredit, dove ha ricoperto da ultimo il ruolo di Head of Group Client Solutions Legal.   " È un onore entrare a far parte di Banca Profilo, una realtà che vive un momento di trasformazione profonda sotto la guida del Dott. Arpe, che ringrazio per la fiducia accordatami. Sono entusiasta di contribuire al rafforzamento della Banca portando al servizio della stessa la mia esperienza e professionalità " ha dichiarato l’Avv.  Emiliano Verniero .   “ Questa nomina testimonia la volontà di Banca Profilo di continuare a dotarsi di una squadra manageriale all’altezza delle sfide che la attendono in questa fase trasformativa e per prepararsi al meglio per quelle che verranno nel prossimo futuro ” ha affermato il  Dott. Matteo Arpe , Amministratore Delegato di Banca Profilo.   Banca Profilo è un istituto specializzato nel Private & Investment Banking. Dal 1995 offre servizi per la gestione del patrimonio di clienti privati e istituzionali e per le esigenze finanziarie delle imprese. È quotata in Borsa con una solidità patrimoniale ai massimi livelli europei.

  • Bain & Company Italia: aumenta la spesa per lo shopping di Natale. Nei viaggi l’Italia resta la meta preferita

    Secondo la nuova edizione dell’ Italy Holiday Shopping Outlook  di Bain & Company Italia, realizzata in collaborazione con Toluna e basata su un panel di oltre 1.000 intervistati, il quadro delle festività 2025 mostra un consumatore italiano più attivo, pianificatore e disposto a investire maggiormente sia negli acquisti natalizi, sia nelle vacanze invernali. I dati confermano infatti che sei consumatori su dieci  approfittano delle offerte della stagione invernale – Black Friday incluso – per programmare con anticipo i regali di Natale, utilizzando le promozioni come leva strategica per ottimizzare il proprio budget e distribuire la spesa in modo più efficiente. La tendenza all’anticipo negli acquisti si accompagna a un incremento della spesa media destinata ai regali natalizi, che raggiunge 228 euro , con una crescita del 10% rispetto al 2024 . Questo aumento interessa tutte le fasce di reddito , segnalando una maggiore propensione generale alla spesa, indipendentemente dalla disponibilità economica delle famiglie. Le differenze emergono sul piano demografico: gli uomini mostrano una disponibilità leggermente superiore rispetto alle donne , oltre a un maggiore ottimismo nelle aspettative. La quota di coloro che prevedono di spendere di più passa infatti dal 13% al 20% , mentre si riduce dal 36% al 31%  la percentuale di chi ipotizza un contenimento del budget. Rimane invece stabile il segmento che si aspetta una spesa in linea con quella dell’anno precedente. Sul fronte generazionale, la Gen X  conferma il proprio ruolo di guida nei consumi natalizi, con un budget medio vicino ai 250 euro , risultando la fascia più propensa alla spesa. Seguono i Boomer , con una media di 229 euro , e i Millennial , che si attestano attorno ai 208 euro . La Gen Z  rimane invece la generazione più prudente, mantenendo livelli di spesa inferiori rispetto alle altre coorti. Una minoranza, pari al 5%  dei consumatori, decide di rimandare gli acquisti ai saldi di gennaio, segnale che estende temporalmente la finestra di opportunità commerciale per il retail oltre il tradizionale periodo natalizio. L’atmosfera di maggiore fiducia trovata negli acquisti si riflette anche nel settore dei viaggi: il budget dedicato alle vacanze natalizie registra un incremento, raggiungendo i 650 euro  medi a persona, pari a un +8% rispetto all’anno precedente . La propensione al viaggio interessa due italiani su cinque , indicando una rinnovata vitalità del turismo invernale. Tra coloro che si mettono in movimento, il 71% sceglie una meta italiana , confermando il ruolo del Bel Paese come destinazione privilegiata – soprattutto per Gen Z e Millennial , che dimostrano una preferenza ancora più marcata per le mete domestiche. Parallelamente, l’interesse verso l’estero scende dal 19% al 17% , evidenziando un orientamento più forte verso la prossimità e la valorizzazione delle destinazioni nazionali. Per quanto riguarda le mete, la montagna  si conferma la scelta più gettonata, attirando il 45%  dei viaggiatori. A seguire si collocano le città d’arte , scelte dal 39% , mentre il mare continua a rappresentare un’opzione significativa ma meno prevalente. Anche sul fronte della spesa per le vacanze emergono differenze generazionali: la Gen Z  rimane la fascia più cauta, mentre i Boomer  guidano la classifica con un budget che supera i 730 euro , testimoniando una maggiore capacità di investimento in termini di comfort e attività. La composizione delle voci di spesa conferma in modo netto le priorità dei viaggiatori. L’alloggio assorbe la quota maggiore, pari al 50%  del budget totale, seguito dal cibo , che pesa per il 46% , e dalle attività di svago e divertimento, che rappresentano il 41% . Solo il 14%  del budget complessivo viene destinato alle esperienze culturali come musei o monumenti, un dato che evidenzia un orientamento più marcato verso il benessere, la ristorazione e l’intrattenimento. Le preferenze in termini di sistemazione riflettono una domanda diversificata e sensibile alle evoluzioni del mercato. Le case in affitto e i B&B  risultano la scelta più diffusa, con il 37%  delle preferenze, seguiti dagli hotel , che si attestano al 36% . Entrambe le opzioni registrano un leggero calo rispetto al 2024 (quando erano rispettivamente al 41% e al 38%), mentre cresce l’incidenza delle case di proprietà o di amici e parenti , scelta dal 20%  dei viaggiatori. Gli agriturismi , preferiti dal 17% , confermano la loro capacità di attrarre un pubblico in cerca di autenticità e contesti più immersivi. Per i retailer e gli operatori del turismo, le evidenze emerse delineano uno scenario particolarmente interessante. Come sottolinea Luigi Do, Partner Retail di Bain & Company , l’aumento complessivo dei budget, sia per gli acquisti natalizi sia per le vacanze invernali, determina un’opportunità cruciale per intercettare una domanda più viva e segmentata, soprattutto nel corso del Black Friday e nelle settimane di dicembre. L’invito è a proporre offerte integrate, flessibili e centrate sull’esperienza, in particolare nei confronti della Gen X , che guida la ricerca di attività significative e personalizzate. Una visione condivisa anche da Alberto Motta, Associate Partner di Bain & Company , che evidenzia come la crescita della propensione alla spesa – trasversale a reddito, genere e generazioni – apra un mercato più competitivo ma allo stesso tempo più ricettivo. La sfida per le aziende sarà quella di differenziare i messaggi, personalizzare i percorsi di acquisto e mantenere una strategia attiva anche nel post-Natale, alla luce del 5% di consumatori che concentra le proprie decisioni di spesa nei saldi di gennaio. In questo contesto, la capacità di leggere con precisione le aspettative dei diversi segmenti diventa un fattore determinante per massimizzare il valore lungo l’intero arco della stagione.

  • gAIn360 debutta in Borsa su Euronext Growth Milan

    gAIn360, realtà tecnologica nata nel 2024 e specializzata in soluzioni proprietarie basate sull’intelligenza artificiale per operatori del settore finanziario, si prepara a debuttare a Piazza Affari con una valutazione pari a 9,8 milioni di euro, dopo aver raccolto 1,8 milioni interamente tramite aumento di capitale. Il prezzo di collocamento è stato fissato a 1,60 euro per azione , ossia il valore minimo della forchetta indicata (1,60–2,00 euro). Il flottante ammonta al 13,37%. La società del gruppo Mashfrog conta 6.127.000 azioni ordinarie — di cui 1.127.000 di nuova emissione — e altrettanti 1.127.000 Warrant denominati “Warrant GAIN360 2025–2028”. Il Consiglio di Amministrazione è formato da sette membri: Edoardo Narduzzi (Presidente), Maurizio Santacroce (CEO), Alessandro Leone, Thomas Pfiester, Giulio Prevosti, Alberto De Paoli e Paolo Verna (consigliere indipendente). Le nomine di Pfiester, Prevosti, De Paoli e Verna diventano effettive alla data di ammissione alla quotazione. La struttura azionaria post-ammissione vede Ester Lucia Narduzzi, figlia di Edoardo Narduzzi, detenere il 79,59% del capitale (77,59% tramite Mashfrog Group S.r.l. e 2% tramite Masada S.r.l.). Alessandra Porchera, coniuge di Narduzzi, possiede invece il 7,05% (4,02% via Mashfrog Group S.r.l. e 3,03% a titolo personale). L’ingresso su Euronext Growth Milan – Segmento Professionale (EGM PRO) , il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI che desiderano un percorso di accesso più graduale, è previsto per il 10 dicembre 2025, mentre il primo giorno di negoziazione sarà il 12 dicembre. MIT SIM ricopre il ruolo di Euronext Growth Advisor. Sul fronte operativo, la società ha completato lo sviluppo della versione commerciale del software gAIn360 e ha avviato la distribuzione in modalità Software-as-a-Service tramite Salesforce AppExchange. Attraverso gAIn360, gli intermediari finanziari e le società di wealth management possono: a) adottare un sistema di Customer Relationship Management avanzato, in grado di gestire digitalmente e in modo personalizzato le interazioni con i clienti; b) utilizzare un motore di previsione basato su AI che, partendo da informazioni pubbliche, elabora quotidianamente trend di prezzo e rendimenti attesi, integrandosi facilmente con le piattaforme di trading; c) accedere a un data cloud centralizzato per raccogliere e organizzare tutte le informazioni dei clienti — incluse quelle provenienti da e-mail, WhatsApp o altri canali — così da costruire proposte pienamente allineate alle loro esigenze e supportate da analisi e previsioni sui mercati.

  • Clessidra Capital Credit affianca Giovanni Giuliani e Stefano Pellegrino per il controllo di Health Italia

    Clessidra Capital Credit ha scelto di affiancare Giovanni Giuliani e Stefano Pellegrino nel progetto che punta a prendere il controllo di Health Italia , realtà di riferimento nella sanità integrativa e nei servizi di welfare per famiglie, lavoratori e imprese. L’operazione coinvolge il Fondo Clessidra Private Debt ed è inserita in un’iniziativa imprenditoriale che guarda a un settore in forte espansione, spinto dalla crescente domanda di assistenza sanitaria privata e di welfare aziendale. Giuliani, con un passato in McKinsey, Generali e Zurich, insieme a Pellegrino, ex Mediobanca, ha organizzato un’operazione del valore di circa 60 milioni di euro per acquisire la maggioranza di Health Italia. I due hanno riunito un club deal che, al momento del closing, ha ottenuto il 68% del capitale , includendo anche il reinvestimento del management della società. Il progetto prevede inoltre il lancio di un’OPA obbligatoria finalizzata al delisting delle azioni residue, un’operazione sostenuta finanziariamente da Banco BPM. Il supporto di Clessidra, attraverso strumenti equity e mezzanine, rappresenta uno degli elementi centrali dell’operazione. Al termine dell’acquisizione, i ruoli chiave saranno affidati proprio ai due promotori: Giuliani diventerà Amministratore Delegato , mentre Pellegrino assumerà la Presidenza della società. Secondo quanto comunicato, l’ingresso di Clessidra è considerato un passaggio determinante per accelerare la crescita di Health Italia e favorire la creazione di un player capace di integrare soluzioni di prevenzione e protezione rivolte a famiglie e lavoratori, con un approccio innovativo e orientato alla semplicità d’uso. Il piano dei nuovi soci punta a valorizzare gli asset già presenti, sostenere il management interno e investire in tecnologia e marketing per ampliare la distribuzione e la gamma dei servizi. Giuliani ha sottolineato che questa operazione segna l’avvio di una nuova fase per Health Italia, con l’obiettivo di costruire un “campione nazionale della salute e del benessere”, sfruttando le potenzialità delle tecnologie più avanzate — incluse le soluzioni di Applied AI — per offrire servizi sempre più personalizzati. Pellegrino ha ribadito la visione comune e l’ambizione condivisa di creare un leader nel mercato della sanità integrativa, evidenziando le qualità e il potenziale ancora da esprimere della società. Anche Clessidra ha espresso forte fiducia nel progetto: Mario Fera, Amministratore Delegato della SGR, ha raccontato che la decisione di investire nasce dalla solidità della squadra manageriale e dalla convinzione che il mercato della sanità integrativa disponga di ampi margini di crescita, soprattutto considerando l’attuale bassa diffusione delle soluzioni private in Italia.

  • Blackstone riduce la sua esposizione in Finance of America: vendita da 15,9 milioni di dollari

    I fondi legati a Blackstone hanno recentemente effettuato una vendita di circa 15,9 milioni di dollari in titoli di Finance of America Companies (FOA), un'operazione che ha attirato l’attenzione degli investitori soprattutto per un particolare piuttosto curioso: il prezzo a cui le azioni e le unità LLC sono state cedute, 10 dollari l’una, risultava ben inferiore al valore di mercato del titolo, che nello stesso periodo si aggirava intorno ai 22,7 dollari. Nonostante questa apparente discrepanza, la transazione sembra rientrare più nella normale gestione interna dei portafogli dei fondi che non in un segnale di sfiducia verso la società. Entrando un po’ nel dettaglio, Blackstone ha ceduto poco più di 1,59 milioni di azioni di Classe A e oltre 2,4 milioni di unità LLC convertibili anch’esse in azioni FOA. Le entità coinvolte sono diverse società affiliate al gruppo, tutte considerate “insider” perché detentrici di partecipazioni rilevanti. Spesso, in questi casi, le operazioni non seguono la logica del mercato aperto ma avvengono tramite accordi strutturati, già pianificati o inseriti in processi più ampi di riallocazione del capitale. È quindi possibile che il prezzo fisso di 10 dollari rifletta accordi interni piuttosto che una valutazione effettiva del titolo. Per quanto riguarda Finance of America, la società sta attraversando un periodo di trasformazione. Negli ultimi anni ha concentrato sempre più le proprie attività nel settore dei mutui reverse, un mercato in crescita grazie all’aumento della popolazione over 60 negli Stati Uniti. Non è un momento semplicissimo: nell’ultimo anno FOA non ha registrato utili, ma gli analisti prevedono un possibile ritorno in positivo nel corso del 2025. Ciò che colpisce, però, è l’elevata liquidità dell’azienda, con un rapporto di liquidità corrente molto alto, elemento che indica una buona capacità di far fronte agli obblighi finanziari nel breve periodo. La capitalizzazione di mercato si colloca intorno ai 480 milioni di dollari. Alla luce di tutto questo, non sembrano esserci segnali particolarmente preoccupanti per la società. La vendita da parte dei fondi Blackstone non va letta come un campanello d’allarme, ma piuttosto come una fase del naturale processo di gestione delle partecipazioni. È un tipo di operazione che nel mondo del private equity è abbastanza comune e spesso non indica un giudizio negativo sull’azienda. Per gli investitori e gli osservatori del settore, la notizia è quindi interessante più per comprendere i movimenti degli attori istituzionali che per trarne conclusioni affrettate sul futuro di FOA. Il mercato dei mutui reverse resta uno dei segmenti più dinamici dei servizi finanziari statunitensi e, anche grazie alle prospettive demografiche, potrebbe continuare a crescere nei prossimi anni.

  • JP Morgan: Vittorio Rivaroli guiderà l’equity capital markets in Europa

    JP Morgan ha annunciato la nomina di Vittorio Rivaroli come nuovo Responsabile dell’Equity Capital Markets (ECM) per l’Europa Continentale, rafforzando la propria presenza in un’area considerata strategica per le operazioni legate ai mercati azionari. Rivaroli lavorerà dalla sede di Milano e riporterà direttamente a Ashish Jhajharia, Head of ECM per l’area EMEA. Un incarico centrale per il mercato dei capitali europei Nel suo nuovo ruolo, Rivaroli guiderà tutte le attività ECM nei Paesi dell’Europa continentale, coordinando operazioni di IPO, aumenti di capitale, accelerated bookbuilding e altre transazioni chiave volte a facilitare l’accesso delle aziende ai mercati azionari. La scelta di JP Morgan conferma l’obiettivo della banca di consolidare la propria presenza locale e di intensificare le relazioni con clienti e stakeholder in un contesto finanziario particolarmente dinamico. Una lunga esperienza nel gruppo tra Milano e Londra Rivaroli è attivo in JP Morgan da sedici anni, durante i quali ha maturato un solido percorso nei capital markets, assistendo aziende in Italia, Grecia e nei Paesi nordici. Ha trascorso oltre un decennio nella sede di Londra, seguendo numerosi mandati ECM e DCM per società italiane e sviluppando competenze integrate nel corporate finance, che lo hanno reso una figura autorevole all’interno del settore. Con questa nomina, JP Morgan mira a consolidare ulteriormente la propria posizione nel mercato equity europeo, facendo leva sull’esperienza e sulla profonda conoscenza del settore che Rivaroli ha costruito nel corso della sua carriera.

  • Big Tech a caccia di AI: l’Europa è il nuovo obiettivo per le operazioni di M&A

    Negli ultimi anni, come accade per molti trend tecnologici, il mercato europeo e globale dell’intelligenza artificiale è stato descritto soprattutto attraverso il numero dei round di investimento e l’entità dei capitali raccolti. Nel 2025, però, il parametro che indica realmente la maturità del settore è cambiato: al centro non ci sono più solo i finanziamenti, ma le operazioni di fusione e acquisizione (M&A).Dopo due anni di raccolte record, i primi segnali concreti di consolidamento arrivano infatti dal mercato dell’M&A. I grandi gruppi tech e le scaleup più solide stanno acquistando startup native dell’AI per rafforzare il proprio vantaggio competitivo, accelerare il go-to-market e assicurarsi i talenti migliori. M&A AI in Europa: l’avvio di un nuovo ciclo di consolidamento Una nuova ondata di acquisizioni sta attraversando l’ecosistema europeo dell’intelligenza artificiale, segnando l’inizio di una fase diversa. Dopo il periodo della sperimentazione, le aziende più capitalizzate preferiscono oggi integrare soluzioni pronte e team già operativi, riducendo rischi e tempi di sviluppo. Numeri da record per le acquisizioni di startup AI europee Secondo i dati diffusi da Sifted, nei primi dieci mesi del 2025 si sono già concluse circa cento acquisizioni di startup europee specializzate in AI, superando il precedente record delle ottantacinque operazioni registrate nell’intero 2024. I mesi di luglio e agosto hanno segnato i livelli più elevati di sempre, con rispettivamente diciotto e quindici deal. Il mercato sta dunque entrando in una vera fase di consolidamento, in cui l’obiettivo non è più soltanto sperimentare, ma scalare tecnologie già validate. Il profilo delle startup target e la crescita delle early exit Le acquisizioni riguardano aziende con tecnologie già validate in contesti enterprise e ricavi ricorrenti nell’ordine dei sei-dieci milioni di euro. Sono realtà che hanno dimostrato la solidità del proprio prodotto e che diventano oggi target ideali per chi vuole accelerare lo sviluppo e portare rapidamente sul mercato soluzioni di AI affidabili e scalabili. Questo fenomeno favorisce anche un aumento delle early exit, immettendo nuova liquidità negli ecosistemi locali e alimentando un circolo virtuoso fatto di second time founders ed early employees che, con capitali freschi, possono avviare nuovi progetti o investire in quelli altrui. Le grandi acquisizioni che ridisegnano la mappa del potere nell’AI europea I deal più significativi del 2025 mostrano bene come l’Europa sia diventata un mercato strategico per i grandi player globali. I deal simbolo dell’M&A AI in Europa Tra le operazioni più rilevanti, Workday ha acquisito la svedese Sana Labs, attiva nel knowledge management basato su AI, in un accordo da circa 1,1 miliardi di dollari: una delle più grandi exit europee di sempre e un segnale della forte domanda di soluzioni enterprise pronte per l’integrazione. Poco dopo, il gruppo israeliano-americano NICE ha acquistato la tedesca Cognigy, leader nell’AI conversazionale, per circa 955 milioni di dollari. Anche Salesforce ha rafforzato la sua presenza in Europa, integrando la britannica Convergence, specializzata in AI per le vendite. Nel settore della cybersecurity, Check Point Software ha rilevato la svizzera Lakera, attiva nella protezione delle applicazioni di agentic AI, in un deal da circa 300 milioni di dollari. L’Europa come bacino di innovazione “pronta da acquistare” Queste operazioni confermano il crescente interesse dei colossi globali verso le tecnologie sviluppate in Europa. L’obiettivo è integrare competenze già mature, ampliando l’offerta e neutralizzando potenziali concorrenti. In questo scenario, l’Europa si configura come un serbatoio di innovazione competitivo e accessibile, dove convivono ricerca avanzata, talenti di alto livello e valutazioni ancora più contenute rispetto ad altre aree del mondo. Perché l’M&A nell’AI europea accelera proprio adesso La corsa alle acquisizioni risponde a diverse ragioni, che intrecciano strategia industriale, rapidità di esecuzione e convenienza economica. Velocità e go-to-market La prima leva è la rapidità. I grandi gruppi possono integrare prodotti già pronti e portarli subito sul mercato grazie alle proprie reti commerciali globali, evitando anni di R&D e riducendo i rischi legati all’adozione. Valutazioni più realistiche dopo la bolla del 2021 Un altro fattore riguarda le valutazioni: dopo la bolla del 2021, i prezzi si sono ridimensionati e molti asset tecnologici oggi sono acquistabili a multipli più sostenibili. La “guerra dei talenti” e la logica dell’acqui-hire Infine, c’è la competizione per il talento, particolarmente intensa nel settore AI. Acquisire una startup permette di integrare rapidamente un team di specialisti. L’operazione di Anthropic, che ha assorbito il team londinese di Humanloop, è un esempio chiaro di questa strategia di acqui-hiring. Scaleup e startup: un ecosistema che cambia ruolo nell’M&A AI Per la prima volta, anche alcune scaleup europee non sono solo target, ma diventano esse stesse acquirenti, un segno di maturazione dell’ecosistema. Le nuove scaleup acquirenti: Mistral AI, Poolside e Jack & Jill La novità del 2025 è che anche attori europei cominciano a muoversi sul fronte M&A. Mistral AI, dopo il mega-round da 1,7 miliardi, ha istituito un team dedicato alle acquisizioni. La britannica Poolside sta seguendo la stessa direzione, assumendo figure esperte in M&A. Persino realtà nate da poco, come la londinese Jack & Jill (fondata nel 2025 e finanziata con 20 milioni di dollari), hanno annunciato piani per integrare piccoli team tech tramite operazioni di acqui-hire. Operazioni mid-size e nuove opportunità nell’ecosistema Si tratta di operazioni generalmente comprese tra dieci e cinquanta milioni di dollari. Anche se meno visibili, queste transazioni immettono liquidità nel sistema e aprono nuove carriere per ingegneri e fondatori, contribuendo a un ecosistema più dinamico e sostenibile. Sovranità tecnologica europea: equilibrio tra rischi e opportunità Il tema centrale resta quello della sovranità tecnologica. Se la maggior parte delle acquisizioni proviene da player extraeuropei, il rischio è che l’Europa perda rapidamente i propri campioni nazionali. Il problema è aggravato dalla scarsità di capitali di crescita adeguati. Per questo la Commissione Europea sta accelerando sulla creazione di strumenti come lo Scale-up Europe Fund, un fondo pubblico-privato da 10 miliardi destinato a sostenere le aziende in fase avanzata e trattenere nel continente una parte del valore generato dall’AI. L’M&A AI come leva per la maturità industriale europea Il 2025 segna così il passaggio dell’ecosistema AI europeo a una fase più industriale. Dopo l’era della pura innovazione, l’attenzione si sposta sull’esecuzione e sull’integrazione tecnologica. I fondatori devono preparare le proprie aziende a essere integrabili in contesti enterprise, mentre i VC vedono finalmente possibilità concrete di ritorno. Per le scaleup più solide, invece, l’acquisizione diventa una strategia di difesa e rafforzamento competitivo. L’Europa ha davanti una sfida decisiva: trattenere una quota del valore generato dalla propria innovazione e costruire veri campioni continentali dell’AI. Le acquisizioni non rappresentano una resa, ma un passaggio naturale verso la crescita industriale del settore. Se sostenuto con visione di lungo periodo e capitali adeguati, questo consolidamento può trasformarsi in un vantaggio competitivo per l’intero ecosistema europeo dell’intelligenza artificiale.

Finanza & Affari

La tua fonte affidabile per notizie finanziarie, analisi di mercato e approfondimenti economici

Subscribe to Our Newsletter

© 2025 by Finanza & Affari - Tutti i diritti riservati.

bottom of page